Diritto di Famiglia

Il Diritto di Famiglia: matrimonio, separazione e divorzio; figli legittimi, naturali e adottivi

Diritto di Famiglia e Matrimonio

Il Diritto di Famiglia è un ramo del Diritto Privato che si concentra unicamente su quella figura che, per la Repubblica Italiana, rappresenta il cuore stesso della nostra società: la famiglia. Si occupa dunque di tutte le norme nate nel nostro Paese al fine di offrire una protezione legale per questa importantissima istituzione.

Il Codice Civile, già a partire dal Libro Primo intitolato "Delle persone e della famiglia", presenta indicazioni precise su come nasce una famiglia in Italia, quali sono i rapporti che si instaurano in un nucleo familiare (sia tra coniugi che tra genitori e figli), in quale modo vengono tutelati i minori in questo settore, cosa succede nei casi di separazione, divorzio, adozione, affidamento.

Il Diritto di Famiglia nel 1975 è stato oggetto di una importantissima riforma, nata con la Legge n. 151 del 19 Maggio. Grazie a questa legge, sono stati completamente rivisti i rapporti tra i coniugi all'interno del nucleo familiare: a differenza di ciò che accadeva in passato, marito e moglie hanno assunto piena uguaglianza e parità di diritti di fronte alla legge, sia per quanto riguarda i rapporti personali e patrimoniali che si instaurano tra loro con il matrimonio, sia per i doveri da rispettare obbligatoriamente nei confronti di eventuali figli.

La Costituzione della Repubblica Italiana, oltre ad aver fornito una definizione di "famiglia", aveva già sancito i principi basilari ripresi, poi, con la riforma del 1975. Secondo l'articolo 29 della Costituzione, infatti, la famiglia è una società naturale fondata sul matrimonio, all'interno del quale i coniugi godono di uguaglianza morale e giuridica.

Per il nostro ordinamento attuale, dunque, la famiglia è una realtà che, per via del riferimento al matrimonio presente nella stessa Costituzione, può nascere solo nel momento in cui due persone di sesso opposto dichiarano davanti ad un pubblico ufficiale o a chi lo sostituisce (per esempio un parroco) di avere intenzione di sposarsi.

Una volta diventati marito e moglie, i coniugi assumono piena parità giuridica ed hanno quindi gli stessi diritti e doveri nei confronti della famiglia. Entrambi devono provvedere ai suoi bisogni scegliendo come prima cosa un regime patrimoniale, cioè decidendo in quale modo sostenerla economicamente. La Comunione dei Beni, per esempio, è uno dei regimi patrimoniali che può essere adottato e che, normalmente, scatta in modo automatico se la coppia che intende sposarsi non comunica eventuali accordi differenti.

Esistono, però, particolari condizioni che impediscono a due persone di sposarsi legalmente e casi in cui un matrimonio può essere considerato dalla legge non valido. Questo accade, per esempio, quando ci sono rapporti di parentela troppo stretti nella coppia oppure quando una persona risulta incapace di intendere e di volere.

Approfondimenti sul diritto di famiglia e matrimonio

Il Diritto di Famiglia nei casi di separazione e divorzio

Il Diritto di Famiglia fornisce anche informazioni necessarie per affrontare una separazione o un divorzio.
Proprio perché la famiglia è considerata l’elemento più importante nella nostra società, mettere fine ad un matrimonio può essere un’operazione lunga e difficile da affrontare dal punto di vista legale e burocratico. Per questo diventa indispensabile rivolgersi sempre ad un avvocato esperto in materia.

In caso di separazione e/o divorzio bisogna consegnare un’apposita richiesta al tribunale del luogo in cui si risiede, ma è il giudice a decidere se accoglierla o meno, analizzando i motivi che hanno spinto la coppia o il singolo a compiere questa scelta.

La richiesta di separazione può essere "consensuale", così come in Italia attualmente si parla anche di "divorzio congiunto". Ciò significa che i coniugi possono prendere accordi tra loro sulle questioni più importanti e chiedere insieme di interrompere il matrimonio.

Può capitare che sia un solo coniuge a voler concludere il rapporto, oppure che la coppia non riesca a trovare accordi su argomenti come la separazione dei beni e l’affidamento dei figli. Cosa succede a questo punto?
Ogni decisione viene lasciata nelle mani del giudice, il quale, oltre a verificare i motivi della richiesta, deve stabilire anche chi ha il diritto di restare nella casa di famiglia, con chi vivranno i figli della coppia, chi sarà il soggetto obbligato a pagare ogni mese un assegno di mantenimento.

L'assegno di mantenimento è un contributo economico (stabilito dal giudice o accordato dalla coppia stessa) che uno degli ex coniugi può ritrovarsi a dover pagare in favore dell'altro (se è in difficoltà economiche) e soprattutto in favore di eventuali figli.
Per il Codice Civile, infatti, i bambini sono l’elemento più fragile della famiglia. Per questo sono protetti da numerose leggi che obbligano i genitori a prendersene cura anche quando un matrimonio giunge al termine.

Approfondimenti sul diritto di famiglia nei casi di separazione e divorzio

Il Diritto di Famiglia e figli: legittimi, naturali e adottivi

La filiazione – cioè la successione tra genitori e figli, il rapporto di parentela che vi è tra loro – è un altro importantissimo argomento trattato dal Diritto di famiglia.
Per la nostra legge, tutti i figli che fanno parte del nucleo familiare devono essere considerati uguali e trattati alla pari. Ciò significa che godono degli stessi diritti sia i figli legittimi della coppia (cioè quelli che sono stati concepiti da due genitori uniti in matrimonio) sia i cosiddetti figli naturali.

I figli naturali sono quei bambini che sono stati concepiti da genitori non uniti in matrimonio, dunque nati al di fuori dello stesso. Si tratta di quei soggetti che, un tempo, venivano anche indicati con il termine "figlio illegittimo".
Grazie al Decreto legislativo n. 154 del 2013, è stata del tutto abolita ogni forma di discriminazione nei loro confronti, al punto da esser cambiata anche la terminologia utilizzata: attualmente, infatti, è corretto parlare solo di "figli nati nel matrimonio" e "figli nati fuori del matrimonio", i quali assumono gli stessi diritti dei primi grazie al riconoscimento della paternità e/o della maternità.

Adozione e affidamento

L'adozione è completamente regolamentata dalla legge italiana, la quale stabilisce regole precise da rispettare nel momento in cui si decide di adottare un bambino.
La richiesta di adozione va inoltrata al Tribunale dei Minori, il quale decide di approvarla solo se la coppia è in possesso di determinati requisiti. Primo tra tutti, bisogna essere sposati da un certo numero di anni. In Italia non è ancora prevista la possibilità di adozione per i conviventi e per i single.

L'affidamento, infine, è previsto dal Codice Civile. Si verifica quando un bambino viene sottratto alla propria famiglia d'origine per essere appunto affidato temporaneamente ad altre persone. Questo può accadere quando una coppia non rispetta l’obbligo di prendersi cura dei propri figli o non è nelle condizioni di farlo, come ad esempio in caso di gravi difficoltà economiche.

Approfondimenti sul diritto di famiglia e figli

Unioni civili: diritti, stepchild adoption

Le Unioni Civili sono un insieme di norme grazie alle quali le coppie formate da persone dello stesso sesso (coppie onosessuali) possono veder riconosciuto e tutelato dalla legge il rapporto che hanno instaurato. Non è un vero e proprio matrimonio, ma ci si assume comunque gran parte dei doveri e dei diritti che solitamente sono specifici delle coppie sposate.

Diritto di Famiglia: Elenco Avvocati e Studi Legali
Matrimonio Concordatario: trascrizione
Il matrimonio assume la piena forma legale, e quindi produce effetti anche civili, solo se l’atto di matrimonio viene trascritto nel registro dello stato civile presso il comune. L’atto di matrimonio deve essere inviato al comune, per la trascrizione, entro 5 giorni dalle celebrazione delle nozze.
Separazione Consensuale
Tra i coniugi c’è accordo tanto sulla separazione quanto in merito alle relative condizioni patrimoniali (ad esempio: separazione beni, mantenimento figli) e personali (ad esempio: collocazione abitativa dei figli e calendario visite). Il Giudice omologa gli accordi con decreto.
Successione: eredi e legatari
Alla morte di una persona gli eredi sono coloro che ricevono in successione l’intero patrimonio del defunto o parte di esso (anche se manca il testamento), compresi i debiti. I legatari sono coloro che ereditano, tramite testamento scritto, specifici beni (es. i libri personali del defunto).
Successione: quanti e quali tipi
Alla morte di qualcuno si apre la successione (ripartizione eredità). Questa può essere: testamentaria, se c’è un testamento; legittima, se manca un testamento (in tutto o in parte); necessaria, se quanto disposto dal defunto va contro la legge (es. esclusione dei figli).
Eredità: beneficio d’inventario
L’accettazione di un’eredità con beneficio di inventario implica una divisione tra il patrimonio ereditato e il patrimonio personale dell’erede. Se il defunto lascia debiti, l’erede deve pagarli solo in proporzione al valore dell’eredità ricevuta, senza rimetterci di tasca propria.
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