Commercio e Industria

Il Diritto Commerciale e il Diritto Industriale

Diritto commerciale

Il diritto commerciale è quell'insieme di regole, facenti parte del diritto privato, il cui scopo è regolare i rapporti commerciali (regola quindi i rapporti di produzione e scambio di beni e ricchezza).

Diritto industriale (codice della proprietà industriale)

Il Codice della proprietà industriale è costituito da 246 articoli. Regola i brevetti per invenzione, i marchi e altri segni distintivi, i modelli di utilità. Quindi, nello specifico, si occupa di definire le norme per la brevettazione (es. per le invenzioni), le regole per la registrazione (es. per i marchi) ed infine per le protezioni (es. per i segni distintivi diversi dal marchio registrato).

Commercio e Industria: Elenco Avvocati e Studi Legali
Imprenditore: i diversi tipi
Il nostro ordinamento distingue gli imprenditori, sulla base del tipo di attività svolta e delle dimensioni dell’impresa, in: imprenditore agricolo; imprenditore commerciale;

piccolo imprenditore;

impresa familiare;

impresa sociale.
Reati concorsuali
Per il diritto fallimentare sono gli illeciti penali commessi in relazione a procedure concorsuali. Sono tutte quelle azioni volte a "corrompere" i documenti aziendali (distruzione, alterazione, ecc). Possono essere commessi dal fallito o da terzi (curatore, liquidatore, ecc).
Segni distintivi: ditta
La ditta è il nome commerciale che distingue sul mercato l’impresa e l’imprenditore, cioè è il nome sotto il quale l’imprenditore esercita la sua attività. Viene iscritto nel registro delle imprese. Può essere composto dal nome del titolare o le sue iniziali oppure da un nome di fantasia.
Concorrenza: atti confusori
Nell’ambito della concorrenza sleale sono considerati confusori tutti quegli atti finalizzati a confondere il consumatore, ossia indurlo a scambiare il prodotto di un’azienda con quello di un’altra. Es.: usare nomi o colori per il prodotto che ricordino quelli di un’altra azienda.
Società: tipi in base allo scopo
In base allo scopo (lucrativo o non lucrativo) le società si distinguono in: a scopo di lucro (realizzare un profitto economico); a scopo mutualistico (non consegue un utile ma un beneficio per i soci); a scopo consortile (unione di più società per svolgere attività in comune).
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