Sicurezza sul Lavoro

La Sicurezza sul Lavoro: normativa, Legge 626, Testo Unico per la sicurezza sul lavoro

Salute e sicurezza sul lavoro

Salute e Sicurezza sul lavoro sono argomenti sui quali la nostra legge punta l'attenzione in modo costante. Infortuni sul lavoro e "morti bianche" (il triste destino di coloro che perdono la vita per colpa di incidenti avvenuti sul posto di lavoro) sono, infatti, fenomeni ancora presenti anche in Italia, per cui è sempre più sentita l'esigenza di trovare un modo efficace per riuscire ad evitarli.
L'articolo n°32 della Costituzione della Repubblica Italiana, infatti, definisce la tutela della salute dell'individuo e della collettività come un diritto fondamentale, tutelato dal nostro Stato.
Di conseguenza, è necessario occuparsene in tutti i settori di vita di una persona, compreso quello lavorativo, dando vita a leggi che possano garantire sempre un adeguato livello di sicurezza in ogni situazione.

Sicurezza sul lavoro: normativa. La normativa che si occupa di questa problematica prende spunto dal Codice Civile, all'intero del quale è previsto un vero e proprio "obbligo di protezione e sicurezza" che il datore di lavoro è tenuto a rispettare, adottando particolari misure di sicurezza all'interno della sua azienda che tengano conto del tipo di attività che viene lì eseguita e di tutti i rischi ad essa collegati. Quest'obbligo per il datore equivale automaticamente ad un diritto per il lavoratore: il diritto di vedersi tutelate salute ed incolumità fisica anche mentre sta compiendo il suo dovere sul luogo di lavoro.

Legge 626 sicurezza sul lavoro. Il Decreto Legislativo n°626 del 1994 è considerato uno dei più importanti nel nostro ordinamento. Grazie a questo decreto, infatti, sono stati sanciti dei principi di base sulla questione della tutela di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro tuttora sostenuti dalla legge: si è parlato, infatti, di prevenzione da realizzare attraverso l'eliminazione dei rischi, di possibilità per i lavoratori di partecipare alle decisioni che riguardano i problemi di sicurezza nell'ambiente in cui operano, della necessità che il datore di lavoro li informi sui rischi collegati all'attività e sui materiali utilizzati per eseguirla, di compiti e responsabilità varie.

Sicurezza sul lavoro: legge 81. Il 9 Aprile del 2008 è stato emanato il Decreto Legislativo n°81, che ha abrogato le norme precedenti ma ha mantenuto comunque i principi stabiliti nel 1994.
Questo decreto è conosciuto anche come Testo Unico sulla sicurezza e la salute sul lavoro (TUSL) ed è attualmente in vigore.
Il Testo Unico per la sicurezza sul lavoro contiene tutte le norme che è necessario rispettare adesso per garantire la tutela di salute e sicurezza anche negli ambienti di lavoro.
Si applica, quindi, ad ogni settore lavorativo, occupandosi di qualunque tipo di rischio corso dai lavoratori, siano essi subordinati, parasubordinati o autonomi.

TUSL. Il nostro ordinamento affronta la questione della sicurezza nel mondo del lavoro attraverso questi punti:

Sicurezza sul Lavoro: Elenco Avvocati e Studi Legali
Congedi formativi
Sono periodi di assenza da lavoro giustificati per motivi di studio che vanno oltre le 150 ore concesse dal diritto allo studio. Il lavoratore mantiene il posto, ma non viene pagato per i giorni di assenza. Sono disciplinati dai contratti collettivi nazionali, che ne indicano durata, lavoratori che possono usufruirne, ecc.
Contratto a tempo determinato
Si ha quando un lavoratore viene assunto solo fino ad una data prestabilita.
La scadenza iniziale può essere posticipata (può essere, quindi, “prorogato”) oppure, al termine del contratto, può esserne stipulato un altro (viene dunque “rinnovato”).
Congedo di paternità
Un uomo può astenersi da lavoro in caso di nascita del figlio grazie al congedo di paternità. Dura quanto quello di maternità (5 mesi) oppure solo una parte (quella non goduta dalla lavoratrice). Viene richiesto in particolari situazioni (per es. infermità o morte della madre del neonato, affidamento totale al padre, ecc.).
Lavoro intermittente o a chiamata
È un rapporto subordinato per il quale il lavoratore svolge attività in modo discontinuo, cioè solo quando viene chiamato a farlo dal datore. Per legge non può superare i 400 giorni in 3 anni. È riservato a lavoratori con più di 55 anni o che non hanno ancora compiuto i 24 anni.
Lavoro notturno: divieti
In Italia non possono svolgere lavori notturni le donne in gravidanza, fino al primo anno di vita del bambino. Inoltre è vietato in caso di particolari condizioni di salute.
Il lavoratore può comunque rifiutarsi di lavorare di notte senza rischiare sanzioni in alcune situazioni (per es. quando ha a carico un disabile).
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