Infortunio sul lavoro

Infortuni sul lavoro: in itinere, normativa, risarcimento danno

Infortunio sul lavoro: definizione

L'infortunio sul lavoro è per la nostra legge l'incidente improvviso e violento che subisce il lavoratore in azienda e provoca danni alla salute tali da costringerlo ad assentarsi per almeno 3 giorni.

Questo tipo di evento è differente dalla cosiddetta malattia professionale per via del modo in cui si realizza. Si tratta, infatti, di situazioni che vengono scatenate da due cause diverse tra loro:

In comune l'infortunio sul lavoro e la malattia professionale hanno l'ambiente in cui si verifica l'incidente o si è sottoposti a rischi: il luogo di lavoro.

In realtà l'infortunio sul lavoro può realizzarsi anche al di fuori dell'impresa, per esempio lungo la strada che conduce ad essa. Per questo motivo da qualche anno si sente spesso parlare anche di "infortunio sul lavoro in itinere".

L'infortunio sul lavoro in itinere è - per la precisione - un incidente che il lavoratore subisce durante il tragitto verso casa, mentre si sta spostando da una struttura lavorativa ad un'altra (se opera presso più sedi), anche in pausa pranzo (se nell'azienda non è presente una mensa ed è stato, quindi, costretto a recarsi altrove).

Infortuni sul lavoro: normativa.
Nella normativa che tutela i lavoratori in caso di infortunio importante è soprattutto il D.P.R. (Decreto del Presidente della Repubblica) n. 1124 del 1965 dal titolo "Testo Unico delle disposizioni per l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali".
Con questo decreto è stata istituita in Italia una copertura assicurativa obbligatoria grazie alla quale le vittime di incidenti sul lavoro hanno la possibilità di accedere a indennizzi, risarcimenti e prestazioni sanitarie gratuite.

Il Decreto Legislativo n. 38 del 2000 ha poi riformato la normativa, estendendo la tutela anche ai casi di infortunio in itinere.

L'Assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, quindi, attualmente copre gli incidenti che si verificano sia all'interno dell'azienda, sia lungo il percorso affrontato dal lavoratore per raggiungerla.

Sono assicurati anche gli infortuni provocati da un comportamento scorretto del dipendente come imprudenza o negligenza, ma solo se si tratta di eventi comunque strettamente collegati all'attività (per esempio, il lavoratore si è ustionato una mano perché, pur avendo ricevuto speciali guanti protettivi dall'impresa, non li ha indossati).
In caso di incidenti dovuti a comportamenti che nulla hanno a che vedere con il lavoro da eseguire, invece, non si ha diritto a copertura assicurativa.

Infortuni sul lavoro: Inail.
L'Inail è l'Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro, un ente che - come suggerisce il suo stesso nome - si occupa esclusivamente di quelle forme di tutela previste dal nostro ordinamento per lavoratori impegnati in attività considerate rischiose.

Attualmente l'Inail gestisce anche la copertura assicurativa destinata a quanti svolgono come unica attività quella di badare alla propria casa ed alla propria famiglia gratuitamente, quindi della cosiddetta Assicurazione contro gli Infortuni Domestici.

Dal momento che l'Assicurazione per gli Infortuni sul Lavoro è obbligatoria in Italia, il costo da versare all'Inail per esser coperti viene sostenuto attraverso trattenute in busta paga.

Infortunio sul lavoro: chi paga?
Come anticipato, il lavoratore assicurato vittima di infortunio ha diritto ad una indennità ed anche ad un risarcimento nei casi più gravi.

Per quanto riguarda l'indennità, si tratta di una somma di denaro che corrisponde ad una percentuale del suo normale stipendio.
Questa percentuale viene versata per i primi 4 giorni di assenza dal datore, mentre dal quinto giorno in poi viene erogata dall'Inail.

Le percentuali corrisposte sono così suddivise:

Alcuni contratti collettivi nazionali, inoltre, prevedono che il pagamento elargito dall'Inail a partire dal quinto giorno venga comunque integrato da una percentuale obbligatoria per il datore di lavoro, in modo tale che l'assicurato possa usufruire sempre di un'indennità pari al 100%. In questi casi, dunque, un datore di lavoro dovrà versare esattamente:

Infortunio sul lavoro: risarcimento danno.
L'incidente che provoca come conseguenza un vero e proprio stato di invalidità dà diritto ad un risarcimento del danno.
Se l'invalidità supera il 5%, l'Inail risarcisce il lavoratore con somme calcolate in base a sue tabelle interne specifiche. Nel momento in cui l'invalidità risulta essere superiore al 16%, all'assicurato viene corrisposto un vitalizio.

È importante sottolineare che se l'incidente non è stato una semplice "fatalità" (non si è trattato, cioè, di qualcosa di imprevedibile e per la quale nessuno ha colpa) ma è nato come conseguenza di una violazione delle norme sulla tutela della salute e della sicurezza negli ambienti di lavoro, il lavoratore ha il diritto di chiedere un risarcimento al proprio datore. Quest'ultimo, infatti, se risulta effettivamente responsabile di ciò che è accaduto, è obbligato a versare al dipendente il cosiddetto "danno differenziale", ovvero una somma che corrisponde alla differenza tra ciò che l'assicurato riceve dall'Inail e ciò che dovrebbe percepire stando alle tabelle del danno biologico Le tabelle del danno biologico sono tabelle elaborate da vari tribunali sulle quali viene indicato l'ammontare di un risarcimento, calcolato in base all'età dell'infortunato ed al punteggio di invalidità attribuito da un medico legale. .
Di conseguenza, se per esempio il dipendente è rimasto gravemente ferito a seguito di un corto circuito dovuto ad un impianto elettrico difettoso che il datore non ha fatto controllare, potrà allora chiedergli il risarcimento. Qualora il datore rifiutasse di versarlo, il lavoratore potrà agire per vie legali per ottenere ciò che gli spetta di diritto.

Infortunio sul lavoro: Elenco Avvocati e Studi Legali
Responsabilità medica
Quando un medico o una struttura sanitaria provocano un danno ad una persona o la sua morte, assumono “responsabilità professionale medica”. La legge punisce l’errore medico ma, per ottenere un risarcimento dei danni, è necessario dimostrare sempre sia l’esistenza del danno, sia l’effettiva colpa del professionista.
Responsabilità civile
È quella che assumiamo quando violiamo la legge oppure commettiamo un’azione che provoca un danno. In questi casi per legge dobbiamo risarcire la vittima. Ha forme diverse a seconda delle situazioni: per es. se l’azione dannosa è commessa da mio figlio minore, ne sono io responsabile (responsabilità "indiretta").
RC Auto: cos’è
La "Responsabilità Civile Autoveicoli" è un contratto di assicurazione obbligatorio: chiunque sia in possesso di un mezzo a motore, infatti, deve per legge stipulare questo contratto con una compagnia assicurativa per poter circolare su strade pubbliche. I non assicurati rischiano multe e sequestro del veicolo.
Danno Esistenziale: cos’è
Si intende la sostanziale modifica in senso peggiorativo della qualità della vita (intesa nelle sue dimensioni di abitudini, benessere, autorealizzazione e soddisfazione personali) a seguito di un evento dannoso, ad esempio un incidente o un intervento.
Risarcimento del danno esistenziale
Il danno esistenziale viene risarcito a seconda dei casi. La persona che dichiara di averlo subito deve provarne l’esistenza di fronte alla legge, dimostrando soprattutto che c’è un collegamento stretto tra danno subito ed evento che l’ha provocato (“nesso causale”).
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