Unioni civili

Unioni civili: in Italia, in Europa, nel mondo. Cirinnà, diritti, stepchild adoption.

Unioni Civili: cosa sono

Le Unioni Civili sono un "istituto giuridico", cioè un insieme di norme previste dal nostro ordinamento grazie alle quali le coppie formate da persone dello stesso sesso possono veder riconosciuto e tutelato dalla legge il rapporto che hanno instaurato.
Non si tratta di un vero e proprio matrimonio (nel senso tradizionale del termine), ma chi contrae un'unione civile assume comunque gran parte dei diritti e dei doveri che normalmente sono concessi alle coppie sposate.

Le Unioni Civili in Italia sono state approvate con la Legge n. 76 del 20 Maggio 2016, entrata in vigore il 5 Giugno e conosciuta anche come "Legge Cirinnà", dal nome della senatrice Monica Cirinnà che per prima ha promosso il relativo disegno di legge. Il nostro Paese è al momento l'ultimo Stato europeo ad aver dato il via libera a questo nuovo istituto giuridico.

Le Unioni Civili in Europa, infatti, sono una realtà già presente in varie nazioni da anni. In Germania, per esempio, sono state approvate nel 2001 con la Eingetragene Lebenspartnerschaft, la legge sulla "convivenza registrata" che riguarda solo le coppie omosessuali.
In altri Stati UE è invece stato regolamentato da tempo il matrimonio tra persone dello stesso sesso.

Le Unioni Civili nel mondo sono attive in Paesi come l'Australia e la Cambogia, mentre in USA, Canada, Sudafrica, Brasile, Argentina e numerosi altri Stati è approvato il matrimonio.
Per le coppie omosessuali la situazione non è, però, rosea in alcuni paesi asiatici - per esempio Arabia Saudita, Iran, Sudan, Yemen – dove l'omosessualità viene ancora considerata reato, punibile anche con la pena di morte.

Il modello tedesco ha ispirato la normativa italiana durante l'elaborazione della Legge n. 76. Tuttavia, nel corso del lungo dibattito che ha preceduto la sua approvazione, il decreto ha subito varie modifiche e tagli, riguardanti soprattutto la questione adozione per le coppie omosessuali: a differenza delle sue prime versioni, la legge attualmente in vigore non concede questa possibilità alle coppie formate da persone dello stesso sesso.

Unioni Civili: Cirinnà

Legge Cirinnà - come anticipato - è il nome con il quale viene comunemente chiamata la Legge 20 Maggio 2016 n. 76 dal titolo "Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze".
Come suggerito dal titolo stesso, in questa normativa non si parla solo di Unione Civile per le coppie omosessuali: la seconda parte è dedicata alla disciplina che regolamenta le cosiddette "convivenze di fatto", ovvero quelle situazioni cui due persone conducono una vita in comune come fossero coniugi pur non essendo sposate o non avendo contratto un'unione civile.

Le Unioni Civili omosessuali sono definite dalla Legge n. 76 "specifica formazione sociale". Due persone maggiorenni dello stesso sesso possono dar vita a questo istituto attraverso una dichiarazione rilasciata davanti ad un ufficiale di stato civile e in presenza di due testimoni. Gli atti che ne derivano vengono poi registrati dall'ufficiale nell'archivio di Stato Civile.
A differenza di un matrimonio, in questi casi non sono obbligatorie le pubblicazioni.

L'unione non può nascere se tra le due persone vi sono legami di parentela/affinità stretti, se una di loro è già spostata (o è già unita civilmente a qualcuno), se c'è un'interdizione per infermità mentale o una condanna per omicidio – anche solo tentato – del partner della persona con cui si intende instaurarla.

Unioni Civili: diritti e doveri

Con l'Unione Civile la coppia assume gran parte dei diritti e dei doveri normalmente riconosciuti ai coniugi. In modo particolare, ciascuno di loro ha l'obbligo di assistenza morale e materiale e di coabitazione, nonché deve contribuire ai bisogni della vita in comune, in base alle sue risorse ed alle sue capacità lavorative professionali o casalinghe.

Il regime patrimoniale che si instaura automaticamente con l'unione è quello della comunione dei beni, a meno che non venga indicato altro.
La coppia può scegliere di adottare un cognome comune, così come ciascuno dei partner può decidere di anteporre o posporre a quello comune anche il proprio cognome.

In caso di malattia e/o ricovero, entrambi vengono riconosciuti e trattati come fossero coniugi. Inoltre, se uno di loro muore, il partner ha diritto all'eredità (percepita nella stessa quota prevista per un coniuge) nonché alle varie indennità lavorative (TFR, pensione di reversibilità, ecc.).

La Legge n.76 specifica anche che le altre norme, atti, regolamenti, contratti, etc. in cui si fa riferimento al matrimonio o in cui vengono utilizzati i termini "coniuge" "coniugi", valgono anche per la coppia dell'unione civile.

L'Unione Civile si scioglie in caso di morte di una parte, se vi è una sentenza di rettificazione di attribuzione di sesso, per volontà della coppia stessa o volontà di uno solo dei partner. In questo caso chi ha intenzione di metter fine all'unione deve comunicare la sua decisione all'ufficiale di stato civile; dopo 3 mesi da questa comunicazione può presentare domanda di scioglimento dell'unione (ovvero, di fatto, chiedere qualcosa che è pari al divorzio per il matrimonio).

La Legge n. 76 non concede alle coppie omosessuali l'opportunità di adottare un bambino. Inoltre, dalla sua versione definitiva e attualmente in vigore è stata completamente eliminata l'ipotesi di dar vita ad una "stepchild adoption".
Di seguito vediamo nello specifico di cosa si tratta:

Unioni civili: Elenco Avvocati e Studi Legali
Successione testamentaria
È il tipo di successione in cui il patrimonio viene ripartito tra eredi e legatari in base a quanto disposto da un testamento che il defunto ha lasciato. Nel testamento è indicato con precisione a chi dare i beni e in che misura. Inoltre può includere il riconoscimento di un figlio.
Matrimonio Civile: i requisiti
La legge italiana prevede che due persone possano unirsi in matrimonio a condizione che: siano maggiorenni (o 16enni "emancipati"); siano sani di mente (assenza di interdizione giudiziale); abbiano la libertà di stato (non devono già essere legalmente sposati con altri).
Successione: eredi e legatari
Alla morte di una persona gli eredi sono coloro che ricevono in successione l’intero patrimonio del defunto o parte di esso (anche se manca il testamento), compresi i debiti. I legatari sono coloro che ereditano, tramite testamento scritto, specifici beni (es. i libri personali del defunto).
Divorzio Giudiziale
I coniugi sono in disaccordo, o perché è solo uno a volere il divorzio o perché non riescono ad accordarsi sulle condizioni personali e patrimoniali. Queste saranno "imposte" dal Giudice, soprattutto a tutela dei figli, tramite sentenza nella quale sarà anche sancito il divorzio.
Successione: incapacità di agire
Non possono redigere il testamento coloro che, per legge, sono dichiarati incapaci di agire, ossia: i minori; gli interdetti per infermità di mente; gli incapaci naturali. L’incapacità di agire è condizione che comporta l’annullabilità del testamento.
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