Ammortizzatori Sociali

La Riforma degli ammortizzatori sociali, la cassa integrazione, la mobilità e la disoccupazione

Cosa sono gli ammortizzatori sociali

Gli ammortizzatori sociali sono strumenti attraverso i quali si cerca di sostenere economicamente i lavoratori nel momento in cui si verificano due particolari situazioni: quando perdono il lavoro e quindi non hanno più una retribuzione mensile sulla quale poter contare e quando, invece, il loro reddito viene ridotto a causa di un'attività lavorativa sospesa.
Queste misure di aiuto sono varie ed hanno subito negli ultimi anni modifiche da parte di recenti riforme del settore. Si tratta di strumenti come la Cassa Integrazione, la mobilità, l'indennità di disoccupazione.

Riforma ammortizzatori sociali. La Riforma che più ha inciso in Italia è la Riforma Fornero del 2012, attraverso la quale l'intero settore è stato riordinato. Con essa, infatti, si è deciso di sospendere nei prossimi anni alcune misure finora adottate – ad esempio la mobilità – sostituendole con un nuovo ed unico ammortizzatore sociale, ovvero l'Assicurazione Sociale Per l'Impiego (ASPI), destinata a tutti i lavoratori dipendenti.

Cassa integrazione. La Cassa Integrazione Guadagni (C.I.G.) è uno dei principali ammortizzatori sociali previsti dal nostro ordinamento. Si tratta di una misura di sostegno economico che interviene nel momento in cui un'azienda si trova in una situazione di momentanea difficoltà, per colpa della quale è costretta a sospendere l'attività lavorativa dei dipendenti oppure a ridurla, provocando - di conseguenza - una riduzione della loro retribuzione. In questi casi, il lavoratore ha la garanzia di ricevere comunque una integrazione salariale - un intervento economico in suo favore - grazie appunto a questa Cassa Integrazione.

Ammortizzatori sociali: mobilità. La mobilità è un meccanismo attraverso il quale si cerca di far sì che un lavoratore licenziato da un'impresa in crisi abbia modo di trovare subito un nuovo impiego presso aziende che hanno bisogno di manodopera. Il lavoratore, quindi, viene inserito in una speciale lista di collocamento – la lista di mobilità – e, in attesa del nuovo lavoro, ha diritto ad una forma di integrazione del reddito detta indennità di mobilità.
La Riforma Fornero, però, ha previsto la scomparsa di questa misura – e quindi anche delle varie liste di mobilità nonché degli incentivi per assumere gli iscritti in lista - a partire dal 2017, in quanto verrà del tutto sostituita dalla nuova Assicurazione Sociale Per l'Impiego (ASPI).

Ammortizzatori sociali: disoccupazione. Fino a qualche anno fa in Italia si parlava di assicurazione generale obbligatoria contro la disoccupazione involontaria, la quale garantiva ai lavoratori varie indennità di disoccupazione.
Attualmente anche questa assicurazione è stata sostituita dall'Assicurazione Sociale Per l'Impiego prevista dalla Riforma Fornero, la quale fornisce una copertura economica in caso di perdita involontaria dell'occupazione per tutti i settori produttivi e tutti i lavoratori subordinati disoccupati. L'ASPI, infatti, non riguarda chi è in cerca di prima occupazione (gli inoccupati) o chi si ritrova senza lavoro dopo aver presentato dimissioni spontanee o preso accordi con il proprio datore di lavoro per metter fine al rapporto consensualmente, bensì è destinata a quelle persone che svolgevano un'attività ma hanno perso il lavoro a seguito ad esempio di licenziamento.

Gli strumenti a sostegno del reddito sono, quindi, vari ed in continua evoluzione.
Di seguito vediamo quali ammortizzatori sociali cercano attualmente di tutelare il reddito dei lavoratori:


Vedi anche:

Ammortizzatori Sociali: Elenco Avvocati e Studi Legali
Congedi formativi
Sono periodi di assenza da lavoro giustificati per motivi di studio che vanno oltre le 150 ore concesse dal diritto allo studio. Il lavoratore mantiene il posto, ma non viene pagato per i giorni di assenza. Sono disciplinati dai contratti collettivi nazionali, che ne indicano durata, lavoratori che possono usufruirne, ecc.
Ferie
Il lavoratore ha diritto ad un periodo di riposo retribuito annuale. La sua durata è stabilita dai contratti collettivi nazionali a seconda del settore lavorativo.
Il lavoratore non può mettersi in ferie liberamente: è il datore di lavoro a stabilire quando può usufruirne, in base alle esigenze aziendali ed agli stessi interessi del dipendente.
Contratto Part-Time
Si ha quando il lavoratore segue un orario inferiore rispetto a quello previsto per il suo settore. Il Part-Time può essere: orizzontale (lavora tot ore al giorno tutti i giorni), verticale (lavora solo alcuni giorni a settimana o settimane del mese, ecc.) oppure misto (una fusione delle due forme precedenti)
Congedo per malattia del figlio
Possono usufruirne entrambi i genitori lavoratori, ma non contemporaneamente. La sua durata dipende dall’età del bambino che si è ammalato: se ha meno di 3 anni, ogni genitore può astenersi da lavoro fino a quando non sarà guarito; se ha tra 4 e 8 anni, massimo 5 giorni all’anno.
Cassa Integrazione Ordinaria
Può essere richiesta dall’impresa quando la riduzione dell’orario o la sospensione delle attività sono solo temporanee, quindi c’è la possibilità di tornare alla normalità. La situazione di difficoltà in cui versa deve esser stata provocata da cause di forza maggiore, eventi imprevedibili, difficoltà del mercato, ecc.
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