Diritto dell'immigrazione: definizione e descrizione
Il Diritto dell'immigrazione raccoglie tutte le norme nate nel corso del tempo per gestire questioni legate ai flussi migratori umani, ovvero al fenomeno del trasferimento di persone in un Paese diverso da quello d'origine.
Questo fenomeno – particolarmente intenso negli ultimi anni – è dovuto a motivi differenti: alcune persone, infatti, possono decidere di andar via dalla propria terra (da sole o in gruppo) per trovare lavoro altrove, per fuggire da situazioni di pericolo come per esempio una guerra, per raggiungere familiari già residenti all'estero, per motivi di studio, ecc.
L'Italia ha iniziato ad occuparsi di immigrazione dal punto di vista legale solo in tempi recenti: l'insediamento di migranti nel nostro Paese, infatti, si è intensificato solo a partire dagli anni Ottanta del Novecento, ovvero dal momento in cui altri stati europei hanno iniziato ad adottare politiche di accoglienza piuttosto restrittive, provocando come conseguenza un aumento di cittadini stranieri in cerca di fortuna o rifugio nel nostro territorio. Prima di allora l'Italia stessa era invece conosciuta come paese di emigranti: molti concittadini spesso si allontanavano dallo stivale per costruirsi una nuova vita soprattutto nel Nord Europa o in America.
Leggi sull'immigrazione in Italia
La Costituzione della Repubblica Italiana affronta l'argomento immigrazione in modo particolare all'interno dell'Articolo 10, dove sottolinea come il cittadino straniero che non può godere di libertà democratiche nella sua terra abbia diritto d'asilo nel nostro territorio e come non sia ammessa in nessun caso la sua estradizione per reati politici.
La prima Legge che si è occupata del fenomeno migratorio in Italia è la Legge n. 943 del 30 Dicembre 1986, "Norme in materia di collocamento e di trattamento dei lavoratori extracomunitari immigrati e contro le immigrazioni clandestine", attraverso la quale sono state introdotte misure quali permessi di soggiorno per motivi turistici o di studio, possibilità di ricongiungimento familiare per gli stranieri nel nostro Paese, autorizzazioni al lavoro, ecc.
In seguito sono sorte nuove leggi, tra le quali le più importanti sono state:
- il Decreto Legislativo n. 286 del 25 Luglio 1998 dal titolo "Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero" - conosciuto anche semplicemente come "Testo Unico sull’immigrazione" ed aggiornato nel 2016
- la "Legge Bossi-Fini" del 2002 - Legge n. 189/2002 "Modifica alla normativa in materia di immigrazione e di asilo"
- il "Pacchetto Sicurezza" del 2009 (Legge 94/2009 "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica"). Attraverso queste norme si è cercato di regolamentare meglio i flussi migratori in territorio italiano contrastando l’immigrazione clandestina con strumenti come il sistema delle quote d’ingresso (art. 21 del Testo Unico, secondo il quale l’ingresso in Italia per motivi di lavoro può avvenire in base a quote d’ingresso stabilite da "decreti flussi" emanati periodicamente dal Presidente del Consiglio dei Ministri) ed i CIE, Centri di Identificazione ed Espulsione, quelle strutture in cui vengono trattenute temporaneamente le persone che entrano in Italia in modo irregolare.
- L’ultima regolamentazione ideata nel nostro Paese è il cosiddetto "Decreto Minniti – Orlando". Questo decreto è stato approvato dal Governo italiano nel Febbraio del 2017, ha ricevuto la fiducia del Senato e, nel mese di Aprile, anche l’approvazione da parte della Camera.
Tra le novità previste da quest’ultima Legge c’è la sostituzione dei CIE attualmente attivi in Italia con centri più piccoli chiamati CPR (Centri di Permanenza per il Rimpatrio) e la scomparsa del secondo grado di giudizio per chi ha presentato un ricorso contro un rifiuto.
La normativa italiana ha inoltre assorbito col tempo anche varie direttive dell’Unione Europea, per esempio quelle per la libera circolazione ed il soggiorno dei cittadini comunitari nell’area UE.
Avvocato per stranieri
Avvocato immigrazione. L'avvocato che si occupa di Diritto dell'Immigrazione si concentra sulla tutela dei diritti degli stranieri comunitari e non comunitari presenti nel nostro territorio. Offre la sua assistenza per questioni come l'ottenimento del nulla osta per lavoro, la richiesta di Asilo Politico e/o di cittadinanza italiana, il visto d'ingresso Shenghen, il rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno ed altre pratiche di natura legale. Fornisce, inoltre, il suo aiuto in caso di ricorsi e/o opposizioni contro espulsioni o trattenimenti, rifiuto delle pratiche, contenziosi vari.
Diritto dell'immigrazione: Elenco Avvocati e Studi Legali
Denuncia e querela: differenze
La denuncia può essere presentata da chiunque sia a conoscenza che un reato è stato commesso, anche se non compiuto contro il denunciante.
La querela, invece, è la dichiarazione fatta direttamente da chi ha subito un reato (vittima o persona offesa).
Sentenza
È la decisione che il Giudice emette a fine processo, sulla base di quanto dibattuto (dal P.M. e dall’Avvocato difensore), dichiarandone quindi la chiusura. Può essere di condanna se l’imputato è risultato come colpevole o di assoluzione se ritenuto innocente.
Giudice Popolare: chi è
È un cittadino italiano (iscritto in apposito elenco, da cui sarà estratto a sorte) che affianca i due giudici togati nei processi in Corte di Assise e in Corte di Assise di Appello. Il Giudice Popolare prende parte sia alle udienze, sia alle decisioni relative alle sentenze.
Consulente Tecnico d’Ufficio
Il C.T.U. è un esperto in una specifica disciplina (es. medicina, psicologia, geologia) che viene nominato dal Giudice affinché esprima un parere tecnico (perizia) che possa essergli di aiuto nell’orientare la sua decisione (sentenza). Il C.T.U. risponde ai quesiti del Giudice.
Procedimento Penale
Apertura di una fase di indagini da parte del P.M. volte a verificare se un reato di cui si è ricevuta notizia (denuncia o querela) è stato effettivamente commesso o meno. Si articola in fasi: notizia di reato; indagini preliminari; archiviazione o rinvio a giudizio.