Come uscire dai Debiti: l'estinzione dell'obbligazione
L'obbligazione è un vincolo giuridico che impone ad ogni persona che ha contratto un debito di eseguire una prestazione - cioè dare, fare o non fare qualcosa in favore del proprio creditore – ed offre ad ogni creditore il diritto di pretendere che il debitore rispetti l'impegno preso.
Le obbligazioni, però, non vengono chiamate in causa solamente quando si tratta di debiti: si parla di obbligazioni anche quando semplicemente si stipula un contratto con qualcuno (come un contratto di compravendita: ad esempio Luca mi pagherà 1000 euro se in cambio gli darò la mia automobile) oppure quando ci si trova di fronte un "fatto illecito" (ad esempio provoco un incidente e sono quindi obbligata dalla legge a risarcire i danni alle persone da me danneggiate).
Le obbligazioni devono essere sempre rispettate, proprio perché si tratta di doveri di legge: è necessario dare, fare o non fare esattamente ciò che è stato deciso come prestazione se si vogliono evitare sanzioni di un certo genere (more e risarcimento dei danni) o addirittura il pignoramento dei propri beni nei casi più gravi.
Una obbligazione "si estingue" - cioè sparisce – nel momento in cui la prestazione obbligatoria viene eseguita correttamente: se il mio obbligo consiste nel consegnare a Luca la mia auto in cambio delle sue 1000 euro, verrò considerata libera da questo dovere solamente nel momento in cui avrò consegnato proprio quell'automobile.
Seguendo questa logica, posso liberarmi di un debito che ho contratto solo nel momento in cui lo salderò: se Fabio mi presta 10.000 euro da restituire entro due anni, sarò libera dalla mia obbligazione solo dopo aver pagato esattamente quella cifra allo scadere dei termini.
In alcuni casi speciali una persona può ritenersi libera dalla sua obbligazione pur non avendola rispettata, cioè pur non avendo dato, fatto o non fatto nulla di ciò che era obbligatorio fare per soddisfare il proprio creditore. In queste situazioni la persona che non ha eseguito la prestazione non corre alcun rischio, in quanto è la legge stessa a parlare di vari modi possibili per poter considerare estinta un'obbligazione. I più diffusi sono i seguenti:
- L'Adempimento: modo classico e tradizionale per considerare estinta un'obbligazione. L'adempimento consiste semplicemente nell'eseguire in maniera esatta la prestazione obbligatoria, ovvero dare, fare o non fare tutto ciò che serve per poter soddisfare il proprio creditore, seguendo modi, tempi e luoghi stabiliti;
- La Novazione: modo alternativo. Si ha novazione nel momento in cui debitore e creditore decidono di sostituire l'obbligazione iniziale con una nuova. Una volta avvenuta la sostituzione, l'obbligazione iniziale viene considerata estinta, mentre il debitore sarà obbligato ad eseguire la prestazione della nuova obbligazione;
- La Compensazione dei Crediti: modo alternativo. Si parla di compensazione quando una persona si ritrova ad essere contemporaneamente debitore e creditore di qualcuno: ad esempio, sono debitore di Luca che mi ha prestato 100 euro un mese fa, ma sono contemporaneamente anche suo creditore perché gli ho prestato a mia volta 100 euro l'anno scorso;
- La Remissione del debito: modo alternativo. Si parla di remissione quando un creditore rinuncia in tutto o in parte al suo credito e comunica questa sua decisione al debitore, il quale non è quindi più obbligato ad eseguire la prestazione in suo favore;
- La Confusione (l'estinzione dell'obbligazione): modo alternativo. Si parla di confusione quando una persona si ritrova ad essere contemporaneamente debitore e creditore di sé stessa. Ad esempio, può capitare che si diventi eredi del proprio creditore oppure si acquisti l'azienda del proprio debitore.
- L'Impossibilità sopravvenuta: ultimo modo alternativo per estinguere l'obbligazione. Si parla di "impossibilità sopravvenuta" nel caso in cui un debitore si ritrovi a non poter più eseguire la prestazione obbligatoria. Ad esempio non può più costruire il villino in montagna che gli è stato commissionato per colpa di una frana.
Consolidamento, Ristrutturazione, Saldo e Stralcio
Esistono casi in cui una persona, pur volendo saldare tutti i debiti che ha contratto, si ritrova improvvisamente in una situazione in cui le risulta quasi impossibile raggiungere questo obiettivo: una grave crisi economica, la perdita del posto di lavoro, nuove spese impreviste possono limitare le sue risorse finanziare, rendendole difficile riuscire a soddisfare tutti i creditori.
Il rischio che si corre in queste situazioni è quello di ritrovarsi a dover pagare anche pesantissime more per ritardi, se non addirittura veri e propri risarcimenti.
Come uscire dai debiti?
È possibile optare per una delle seguenti soluzioni alternative:
- Il Consolidamento dei debiti: un prestito speciale concesso da un istituto finanziario, il cui importo viene utilizzato dal debitore per saldare in un solo colpo tutti i debiti che ha contratto in passato. Questo prestito dovrà essere ovviamente restituito, ma in tempi generalmente abbastanza lunghi;
- La Ristrutturazione del Debito: un accordo tra debitore e creditore che modifica le condizioni stabilite inizialmente per il prestito. La ristrutturazione può consistere, per esempio, in una modifica dei termini di scadenza;
- Il Saldo e lo Stralcio: operazione grazie alla quale il debitore può liberarsi di un debito offrendo al creditore il pagamento immediato di un importo inferiore rispetto a quello effettivo. Il creditore che accetta rinuncia di fatto ad una parte del suo credito e s'impegna a non pretendere più nulla dal debitore.
Come uscire dai Debiti: Elenco Avvocati e Studi Legali
Contratto: cos’è
È un accordo tra due o più persone, tutelato dalla legge, in base al quale si instaura un rapporto economico teso all’acquisto, alla vendita, allo scambio di prodotti, beni o all’erogazione di prestazioni o servizi.
Contratto di franchising
È il contratto col quale un imprenditore (franchisor), previo compenso, accorda ad un altro imprenditore (franchisee) il diritto di vendere i suoi prodotti o servizi, usando il suo marchio e i suoi segni distintivi. Es. le catene di negozi uguali in Italia e all’estero: calze, fast food, ecc.
Rescissione contratto: esempio
In uno stato di profonda paura e reale pericolo(ad es. nostro figlio sta per affogare) promettiamo una lauta ricompensa a chi riuscirà a salvarlo. A pericolo passato ci rendiamo conto, però, che non possiamo pagare quanto promesso. Possiamo rescindere dal contratto, tramite Giudice.
Prestito personale: cos’è
È una forma di finanziamento non finalizzato, ossia non viene richiesto per l’acquisto di uno specifico bene o servizio, ma per poter disporre di una certa somma da usare a propria scelta (es. per un viaggio, o altro). La cifra sarà rimborsata a rate con importi e scadenze prestabilite.
Contratti tipici: cosa sono
Sono i contratti giuridicamente previsti e disciplinati (Codice Civile, leggi), ossia devono attenersi a schemi contrattuali definiti. Esempi di contratti tipici: la compravendita, il mutuo, la locazione, l’appalto, contratti bancari (es.: conto corrente), le assicurazioni.