La rappresentanza nel contratto
La rappresentanza è una particolare operazione giuridica grazie alla quale una persona riceve da un'altra il potere di compiere una o più azioni per conto suo. La persona incaricata viene chiamata rappresentante, mentre rappresentato è chi gli attribuisce questo potere.
Nel contratto la rappresentanza si ha quando la persona che dovrebbe stipularlo incarica un'altra di concluderlo al posto suo. Per concludere un contratto è necessaria la dichiarazione della volontà delle parti. La volontà della persona rappresentata può, quindi, essere espressa dal rappresentante.
Esistono vari tipi di rappresentanza, distinti in base al modo in cui si realizzano o alle situazioni specifiche. I principali sono:
- rappresentanza volontaria: la persona che dovrebbe stipulare il contratto incarica un'altra di rappresentarla volontariamente;
- rappresentanza legale: prevista dalla legge in casi speciali, ad esempio quando il contratto deve essere stipulato da un minorenne, da un interdetto, ecc. Il minorenne, ad esempio, verrà rappresentato dai suoi genitori o dal suo tutore.
Gli effetti del contratto ricadono sul rappresentato o sul rappresentante in base al modo in cui è stato preso il posto di quella persona, cioè se si tratta di:
- rappresentanza diretta: il rappresentante stipula il contratto "in nome e per conto" del rappresentato. In questo modo, gli effetti del contratto ricadono proprio sul rappresentato: se incarico Marco di comprare un garage "in nome e per conto mio", alla fine sarò io il proprietario di quella struttura;
- rappresentanza indiretta: il rappresentante stipula quel contratto solo "per conto" del rappresentato, non anche a suo nome. In questo caso, gli effetti del contratto si riversano sul rappresentante, che sarà poi obbligato a compiere ulteriori atti per far sì che quell'oggetto finisca nelle mani del rappresentato: se Marco, quindi, interviene nel contratto solo per conto mio, dovrà poi dar vita ad un "atto di trasferimento" in mio favore.
Se il contratto presenta "vizi della volontà" - cioè difetti o errori nella dichiarazione di volontà rilasciata per conto del rappresentato – le conseguenze ricadono sul rappresentante. Ciò accade perché, anche se è vero che spesso la persona incaricata ha ricevuto istruzioni dal rappresentato su come muoversi in quel contratto (quindi sulla sua natura, sul contenuto, sulle pattuizioni da inserire, ecc.), comunque interviene con la sua volontà e le sue facoltà di valutazione.
Può esserci anche una rappresentanza senza potere: una persona agisce in nome di un'altra senza aver ricevuto da lei quest'ordine. Questa operazione dovrebbe essere automaticamente considerata inefficace per eccesso o difetto di potere, ma il rappresentato può comunque decidere di ratificare (quindi confermare) quell'atto a suo favore con effetto retroattivo.
I casi in cui si può essere rappresentati da un'altra persona nel contratto sono vari. Di seguito elenchiamo le forme di rappresentanza più utilizzate:
- spendita del nome: quando il rappresentante dichiara di compiere l'atto "in nome e per conto" del rappresentato;
- procura: è la dichiarazione di volontà attraverso la quale una persona conferisce ad un'altra il potere di rappresentanza;
- contratto con sé stesso: è un'ipotesi di conflitto d'interessi che può realizzarsi in caso di rappresentanza. Si ha quando il rappresentante ha per esempio l'incarico di vendere qualcosa, ma la compra lui stesso;
- mandato senza rappresentanza: quando il rappresentante interviene nel contratto solo "per conto" del rappresentato. Sarà, quindi, obbligato poi a trasferirgli il bene acquistato.
Contratto di rappresentanza: Elenco Avvocati e Studi Legali
Finanziamento: cos’è
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