Discriminazione sul lavoro

Discriminazione sul lavoro: donne, Codice Pari Opportunità, parità di genere, azioni positive

Discriminazione sul lavoro e pari opportunità

La discriminazione sul lavoro è un fenomeno purtroppo ancora diffuso anche in Italia. Consiste in una serie di comportamenti, decisioni, azioni perlopiù negative che vengono attuate contro un lavoratore, trattato in modo differente e per nulla vantaggioso rispetto ai suoi colleghi per vari motivi.
La discriminazione sul luogo di lavoro, infatti, può dipendere da questioni legate all'età del lavoratore (discriminazione per età), origine geografica o etnica (discriminazioni razziali), handicap (discriminazioni per malattia), orientamento sessuale, fede religiosa e così via.

Discriminazione sul lavoro delle donne. Anche le donne subiscono tuttora atteggiamenti discriminatori nel mondo del lavoro, motivo per il quale la nostra legge ha dato vita nel corso del tempo ad una serie di norme in difesa della "parità di genere", cioè di quel principio in base al quale uomini e donne devono essere trattati nello stesso modo.

Cosa sono le pari opportunità. Normalmente si parla di "Pari Opportunità" per indicare tutte le iniziative attuate in un paese per eliminare il problema della discriminazione sul lavoro subita dalle donne.
Questo concetto col tempo è stato per così dire ampliato, per cui attualmente viene utilizzato anche per indicare quelle leggi, azioni o decisioni politiche nate per garantire a tutti i cittadini di uno Stato parità di trattamento in ogni settore.

Pari opportunità: storia. Il concetto di Pari Opportunità tra uomo e donna affonda le sue radici nella Costituzione della Repubblica Italiana: secondo l'articolo 37, infatti, alla donna lavoratrice spettano gli stessi diritti e, a parità di lavoro, lo stesso tipo di retribuzione dei colleghi uomini.
Da qui sono nate poi varie norme, come la Legge n° 903 del 1977 "Parità di trattamento tra uomini e donne in materia di lavoro" e soprattutto il "Codice delle pari opportunità tra uomo e donna" del 2006, modificato nel 2010 per meglio adattarsi a direttive della Comunità Europea su questo argomento.

Codice pari opportunità (d.lgs. 198/2006). Con il Codice delle pari opportunità sono state introdotte nel nostro ordinamento particolari misure per garantire uguale trattamento tra i due sessi, come divieti di discriminazione relativi anche alla modalità di accesso nel mondo del lavoro, la retribuzione, l'arruolamento nelle forze armate, ecc.

Discriminazione sul lavoro: come difendersi. Il nostro ordinamento cerca, quindi, di contrastare i fenomeni di discriminazione nel mondo del lavoro attraverso una serie di divieti, nonché promuovendo le pari opportunità in questo settore tramite apposite misure chiamate "azioni positive". Offre, inoltre, ai lavoratori la possibilità di difendersi da comportamenti discriminatori attraverso azioni legali che è possibile attuare in caso di violazioni.
Di seguito vediamo in modo dettagliato di cosa si tratta:

Discriminazione sul lavoro: Elenco Avvocati e Studi Legali
Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro
Il CCNL contiene gli accordi presi tra organismi che rappresentano i datori di lavoro e sindacati dei lavori, riguardanti argomenti come stipendi base, orari, condizioni di lavoro, ecc. Regolamenta, quindi, i rapporti a livello nazionale per ciascun settore lavorativo (per es. commercio, terziario, ecc.)
Ammortizzatori sociali: cosa sono
Sono strumenti attraverso i quali si offre un aiuto economico al lavoratore in difficoltà, soprattutto quando perde il lavoro oppure si ritrova con un reddito ridotto a causa della sospensione dell’attività lavorativa. Sono ammortizzatori per es. Cassa Integrazione e Mobilità.
Congedo di paternità
Un uomo può astenersi da lavoro in caso di nascita del figlio grazie al congedo di paternità. Dura quanto quello di maternità (5 mesi) oppure solo una parte (quella non goduta dalla lavoratrice). Viene richiesto in particolari situazioni (per es. infermità o morte della madre del neonato, affidamento totale al padre, ecc.).
Festività
Sono giorni in cui il lavoratore può astenersi dall’attività percependo comunque la normale retribuzione giornaliera. Coincidono con ricorrenze nazionali e religiose (per es. Natale) e in Italia sono in tutto 12. A questi si aggiunge di solito il giorno in cui si festeggia il Santo Patrono, ma solo per chi lavora in quel Comune.
Lavoro notturno: cos’è
È l’attività svolta per almeno 7 ore consecutive, che devono essere comprese nell’intervallo tra la mezzanotte e le 05.00 del mattino.
Il lavoratore ha diritto ad una maggiorazione sullo stipendio. La maggiorazione varia in base al settore lavorativo ed è stabilita dai contratti collettivi nazionali.
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