L'azione surrogatoria si ha quando un debitore è a sua volta creditore di qualcuno ma non esercita i suoi diritti, cioè non chiede che la prestazione – quello che questa terza persona dovrebbe "dare", "fare" o "non fare" per soddisfarlo – venga eseguita.
In questi casi il creditore può sostituirsi a lui per pretendere che la terza persona rispetti il suo impegno.
Ad esempio, io sono debitore di Luca di 50.000 euro. A mia volta ho dato un credito di 40.000 euro a Matteo, il quale deve saldare il debito consegnandomi un'automobile dello stesso valore. Una volta scaduti i termini, Matteo non rispetta gli accordi, ma io ignoro di agire contro di lui per obbligarlo ad eseguire la prestazione.
Luca, allora, può chiedere l'azione surrogatoria, cioè il permesso di prendere il mio posto per costringere Matteo a consegnarmi immediatamente l'automobile.
La funzione dell'azione surrogatoria è quella di proteggere e conservare il patrimonio del debitore.
Il patrimonio del debitore, infatti, è una garanzia per il creditore, perché – nel caso in cui il debito non venga saldato – gli permette di chiedere ad un giudice l'esecuzione forzata, cioè che i beni di quel patrimonio vengano pignorati e poi venduti forzatamente, in modo tale da essere soddisfatto con il ricavato di quella vendita e recuperare in questo modo il suo credito.
Se il debitore non esige la prestazione dalla persona che a sua volta ha un debito con lui, questo suo comportamento può danneggiare il suo stesso creditore.
Il suo patrimonio, infatti, risulterà diminuito rispetto a ciò che dovrebbe effettivamente essere, per cui il creditore potrebbe ritrovarsi con pochi beni sui quali rifarsi attraverso l'esecuzione forzata.
Se Matteo non salda il debito con me come da accordi, il mio patrimonio sarà "ridotto": non ci sarà in esso la somma che ho dato come credito e nemmeno l'automobile che doveva essermi consegnata. Di conseguenza, se non faccio nulla per obbligare Matteo ad eseguire la prestazione e a mia volta non saldo il debito con Luca, lui potrà sì agire sul mio patrimonio, ma l'insieme dei miei beni potrebbero non bastare per fargli recuperare le 50.000 euro che mi ha dato.
Per poter chiedere ed ottenere l'azione surrogatoria, però, sono necessari alcuni requisiti.
Il debitore deve aver assunto un atteggiamento di inerzia, cioè deve comportarsi come se non gli importasse di recuperare il suo o i suoi crediti. In altre parole, il debitore non deve star agendo per obbligare chi è in debito con lui ad eseguire la prestazione.
I diritti e le azioni che il debitore non sta esercitando devono essere di natura patrimoniale: deve trattarsi, cioè, di prestazioni che hanno un certo valore economico.
Il comportamento del debitore deve essere sul serio dannoso per il suo creditore: se il mio patrimonio – anche senza quelle 40.000 euro e senza che Matteo mi abbia consegnato l'automobile – risulta ridotto ma di poco (perché magari l'insieme dei miei beni vale ancora 100.000 euro), Luca non avrà bisogno di chiedere l'azione surrogatoria, in quanto potrà comunque soddisfarsi attraverso la vendita forzata degli altri beni di valore che sono rimasti.
Il creditore, inoltre, non può esigere quella prestazione per sé stesso. Può solo pretendere che la terza persona rispetti il suo impegno nei confronti del debitore.