Quando una persona scompare, i suoi successori possono ereditare i suoi beni. Per "beni ereditari" si tratta non solo di beni materiali (proprietà, denaro, ecc.) ma anche di beni immateriali, di crediti (ad esempio un prestito che questa persona aveva fatto e non è stato restituito) e di debiti.
Non tutto ciò che è appartenuto ad una persona quando era in vita può essere trasmesso ai suoi eredi. Possono infatti essere lasciate in eredità solo quelle cose che hanno una natura patrimoniale, quindi un valore economico che non sparisce con la morte della persona. Non possono invece essere trasmessi i diritti della personalità (diritto al nome, all'identità personale, ecc.) o i rapporti familiari.
Alcuni beni immateriali, invece, possono essere lasciati in eredità ai successori, secondo però particolari regole.
E' il caso del diritto d'autore e del diritto d'invenzione.
L'autore di un'opera letteraria o di una invenzione industriale ne è ovviamente il padre, e questa sua particolarità – che la legge chiama "diritto morale" - non può essere trasmessa ai suoi eredi. Esiste comunque il diritto di guadagnare da quell'opera o da quella invenzione – chiamato "diritto patrimoniale" e questo diritto può passare agli eredi alla sua morte.
Possono essere ereditati anche i rapporti patrimoniali, cioè tutte quelle relazioni di tipo economico che una persona aveva instaurato quando era in vita, come i diritti di credito: se aveva prestato danaro a qualcuno, il debitore deve restituirlo ai suoi eredi. Non possono però essere trasmetti diritti di credito strettamente personali: se la persona defunta riceveva un assegno per gli alimenti, non verrà trasmesso ai suoi eredi.
Infine, non possono essere trasmessi i rapporti legati alla vita privata della persona, come l'uso, l'abitazione e l'usufrutto. L'usufrutto è il diritto di usare qualcosa appartenente ad altri e raccoglierne i frutti anche quando superano i bisogni propri e della propria famiglia, a patto di mantenere la sua destinazione d'uso: ad esempio prendo in usufrutto un bar, garantisco che resti un bar e posso godere di tutti i suoi guadagni. Questi diritti non possono essere trasmessi in eredità. Per il diritto di usufrutto, però, c'è un'eccezione: se io per esempio ho l'usufrutto del bar di proprietà di Mario e cedo questo mio diritto a Luca, alla morte di Luca i suoi figli ereditano l'usufrutto, ma possono mantenerlo solo fino a quando sono in vita io.
Anche i rapporti presenti nell'azienda di proprietà della persona deceduta vengono trasmessi ai suoi successori, così come i contratti in corso di esecuzione. Se però un contratto è stato stipulato proprio perché a firmarlo c'era appunto la persona che poi è deceduta, esso non passa ai suoi eredi.