Fallimento Società

Fallimento società: agricola, in liquidazione, di persone, semplice, fallimento società SRL.

Fallimento di una società

Il fallimento di una società si ha quando l'impresa vive in una situazione di crisi tale da non essere in grado di saldare i propri debiti.
Secondo il nostro ordinamento, infatti, in questi casi un'Autorità Giudiziaria può dare il via a procedure concorsuali, cioè ad operazioni legali attraverso le quali si cerca di far sì che i creditori della realtà in difficoltà vengano comunque soddisfatti.
Il fallimento rientra tra queste procedure. Con esso i beni della società vengono messi in vendita forzatamente, in modo tale da riuscire a risarcire i creditori con il ricavato.

Il fallimento è disciplinato dalla cosiddetta Legge Fallimentare, il Regio Decreto n. 267 del 16 Marzo 1942 recentemente aggiornato con la Legge n. 119 del 30 Giugno 2016.
La Legge Fallimentare si concentra sulle società soprattutto negli articoli che vanno dal 146 al 154, precisando cosa accade a soci ed amministratori in questi casi.
Per il resto, il fallimento di una società segue la normale procedura prevista per i singoli imprenditori, in base alla quale possono essere dichiarate fallite solo alcuni tipi di imprese.

Fallimento società agricola. Secondo la normativa in vigore, è soggetta a fallimento l'impresa che esercita attività di tipo commerciale. Di conseguenza una società agricola è esclusa da questa procedura.
Non possono essere dichiarati falliti neanche gli enti pubblici, le imprese sottoposte a liquidazione coatta amministrativa e quelle sottoposte ad amministrazione straordinaria.

Fallimento società in liquidazione. Se una società è in liquidazione e quindi continua ad esercitare l'attività al solo scopo di pagare i suoi creditori, il Giudice deve accertarsi che con l'attivo del suo patrimonio sociale sia davvero possibile estinguere tutti i debiti: se con beni e attività è in grado di ripagare tutti coloro che le hanno fatto credito, un'eventuale istanza di fallimento non viene accolta.

Fallimento società di persone

Il fallimento di una società di persone comporta nella maggior parte dei casi anche il fallimento dei suoi stessi soci. In queste realtà, infatti, i soci hanno di solito una responsabilità illimitata: nel caso in cui non sia possibile risarcire tutti i debitori con il patrimonio della società, verrà toccato quello personale dei suoi membri.

Il Tribunale nomina un solo giudice ed un solo curatore, che si occuperanno sia della procedura fallimentare riguardante la società, sia del fallimento dei soci.

Per via della responsabilità illimitata falliscono per esempio i membri di una SNC (Società in Nome Collettivo), mentre nelle SAS (Società in Accomandita Semplice) vengono coinvolti solo gli accomandatari e non gli accomandanti, in quanto questi ultimi hanno una responsabilità limitata.

Fallimento società semplice. Non tutte le società di persone possono essere dichiarate fallite: una Società Semplice – la forma più elementare, utilizzata per esempio per attività agricole o per professioni intellettuali –, non potendo per legge eseguire attività di tipo commerciale, non può essere sottoposta a questa procedura.

Fallimento società SRL

Il fallimento di una SRL - Società a Responsabilità Limitata – non comporta il fallimento dei suoi soci. Come lascia intendere la sua stessa denominazione, si tratta di realtà in cui i soci hanno responsabilità limitata: anche quando non è possibile pagare tutti i creditori della SRL con il suo patrimonio sociale, non viene toccato quello personale dei singoli soci.

Fallimento SRL: requisiti. Secondo la Legge Fallimentare, per essere soggetta a fallimento un'impresa – individuale o collettiva che sia – deve essere in possesso di determinati requisiti.

Come prima cosa, deve trovarsi in stato di insolvenza, cioè la sua situazione economica deve essere tale da non riuscire a soddisfare regolarmente i suoi creditori.
Inoltre, deve aver superato alcuni limiti previsti dall'Articolo 1 della Legge 267; nello specifico:

Questi limiti possono cambiare ogni 3 anni con decreto del Ministero della Giustizia, in base alle variazioni degli indici ISTAT.

Fallimento di una SRL: cosa rischiano i soci. In caso di fallimento della SRL il curatore – con l'autorizzazione del Giudice e dopo aver ascoltato il parere del comitato dei creditori – può esercitare azione di responsabilità L'Azione di responsabilità è un'operazione legale promossa contro chi ha il compito di amministrare o controllare una società ma si mostra inadempiente (cioè non rispetta ciò che la legge impone in questi casi) contro direttori generali, componenti degli organi di controllo, amministratori, liquidatori.

Può agire contro i soci solo nei limiti della loro responsabilità, che coincidono con il capitale che hanno sottoscritto.
Contro di loro, però, l'azione di responsabilità può essere mossa in alcuni casi previsti dall'articolo 2476 del Codice Civile, per esempio quando hanno deciso o autorizzato di proposito operazioni dannose per la società, per gli altri soci o per terzi.

Il Giudice delegato, dietro proposta del curatore, può comunque emanare anche un decreto attraverso il quale obbliga i soci a responsabilità limitata che non sono colpiti personalmente dal fallimento ad effettuare i versamenti ancora dovuti, se non è scaduto il termine per il loro pagamento.

Fallimento SRL: conseguenze per l'amministratore. Le conseguenze del fallimento di una SRL possono ricadere sull'amministratore della società: come anticipato, secondo la Legge Fallimentare il curatore può esercitare nei suoi confronti un'azione di responsabilità.
Questo è dovuto soprattutto a quanto previsto dall'articolo 2476 del Codice Civile, secondo il quale gli amministratori sono considerati solidamente responsabili nei confronti della società per quanto riguarda danni provocati dal loro non aver rispettato gli obblighi previsti dalla legge o dall'atto costitutivo per amministrarla in modo corretto.
Per esempio, se ci sono state irregolarità nella tenuta delle scritture contabili, dichiarazioni false, ecc. oppure se la società ha avuto perdite e l'amministratore non è intervenuto per arginarle, dal momento che era suo dovere vigilare su di essa e cercare un modo per evitare il peggio, il curatore può muovere contro di lui un'azione di responsabilità.

Fallimento Società: Elenco Avvocati e Studi Legali
Liquidazione di un’impresa
È il processo mediante il quale l’attività di una società (o parte di essa) viene terminata. Il patrimonio viene venduto (liquidato) al fine di saldare i creditori. La liquidazione può essere: coatta (imposta dal tribunale) o volontaria (scelta dall’imprenditore).
Concorrenza: atti confusori
Nell’ambito della concorrenza sleale sono considerati confusori tutti quegli atti finalizzati a confondere il consumatore, ossia indurlo a scambiare il prodotto di un’azienda con quello di un’altra. Es.: usare nomi o colori per il prodotto che ricordino quelli di un’altra azienda.
Brevetto invenzione industriale
Riguarda le invenzioni (cioè soluzioni nuove e innovative) di ogni settore della tecnica, che siano nuove, che implichino una attività inventiva e siano atte ad avere un’applicazione industriale. L’invenzione deve essere lecita, quindi conforme all’ordine pubblico e al buon costume.
Cosa non si può brevettare
Non sono brevettabili: scoperte, teorie scientifiche, metodi matematici; piani, principi e metodi per attività intellettuali, ludiche, commerciali, programmi software; metodi per il trattamento diagnostico, chirurgico o terapeutico del corpo umano o animale.
Imprenditore: i diversi tipi
Il nostro ordinamento distingue gli imprenditori, sulla base del tipo di attività svolta e delle dimensioni dell’impresa, in: imprenditore agricolo; imprenditore commerciale;

piccolo imprenditore;

impresa familiare;

impresa sociale.
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